La Nullità della Famiglia del Conte – Capitolo 51 – Dentro il mulinello (2)

Cale guardò fuori dal piccolo oblò della barca. Il colore dell’acqua violenta non era per niente trasparente. Era bianca e blu mentre rifletteva il fondo del mare, e diveniva sempre più di un blu scuro a mano a mano che ci si avvicinava al centro del mulinello.

‘Probabilmente morirei se ci finisse dentro.’

Cale pensò alle nuove bombe magiche nel cofanetto magico rimasto alla residenza. Volse poi lo sguardo davanti a sé e guardò verso la più piccola isola dell’arcipelago.

“Signorino-nim, è quell’isola laggiù! Il mulinello là davanti è il peggiore! Nel caso ci finisse dentro, si prepari a dire addio a questo mondo! Ahahah!”

Il pescatore aveva davvero fegato. Non si era accorto nemmeno del volto del vicecapitano, che era impallidito sempre di più a mano a mano che continuava a parlare.

Cale trattenne la sensazione di star per vomitare e prestò attenzione alle parole del pescatore.

“Vi è una leggenda che racconta che quel mulinello è apparso perché una ladra ha rubato qualcosa a un dio, ma- aiya!”

La barca si inclinò di lato. Cale deglutì vedendo l’acqua sbattere contro l’oblò.

“Aigoo, la barca si è quasi rovesciata. Ehi, delinquente! Rema per bene!”

“Scusa, papà!”

Il duo di padre e figlio pescatori aveva davvero fegato.

“Ecco il motivo, signorino-nim.”

“Ehi.”

Alla fine, Cale alzò la mano per fermare il vecchio e cominciò a parlare, inflessibile.

“Parliamo dopo essere arrivati all’isola.”

“Anche la signorina Amiru ha detto la stessa cosa! Siamo quasi arrivati.”

Il vecchio iniziò a remare abilmente. La barca che si stava muovendo mentre lui continuava a remare in qualche modo virò ed evitò tutti i mulinelli. Cale osservò ciascuno dei mulinelli che si lasciavano alle spalle.

‘I marchi del vento che il Suono del Vento sta producendo.’

Il potere antico conosciuto come ‘Suono del Vento’ creava delle trottole di vento e le faceva girare il più velocemente possibile. E, con il passare del tempo, queste trottole ne creavano altre, portando ai numerosi mulinelli che vedevano oggi.

“S-Signorino, d-dovrei proteggerla… Ugh.”

Cale ignorò le parole del vicecapitano mentre stringeva la presa sulle maniglie della barca. Non voleva morire annegato.

La barca arrivò finalmente a un’isola e Cale poté sentire di nuovo la terra sotto i piedi.

“Siamo arrivati. È stato più semplice del solito.”

Il figlio del pescatore annuì alle parole del padre. Cale osservò dietro di loro il vicecapitano piegarsi verso il terreno.

“Baaaarf.”

Il vicecapitano stava soffrendo un mal di mare così forte che Cale si chiese se sarebbe morto. Cale picchiettò sul braccio di Beacrox, che gli stava passando accanto, e indicò il vicecapitano. Beacrox si scurì in viso prima di prendere un paio di guanti bianchi dalla tasca e indossarli mentre si avvicinava al vicecapitano.

Cale trasalì un po’ dopo aver visto i guanti bianchi.

‘Non sono quelli i guanti che usa durante la tortura per tenersi pulito?’

Beacrox sembrava avere una scorta infinita di quei guanti bianchi. Dopo aver notato la loro esistenza per la prima volta, Cale si fermò a osservare Beacrox e il vicecapitano e poi l’isola.

Non vi era sabbia, invece essa era circondata da rocce. Se guardavi un po’ più in là dalla costa, riuscivi a scorgere anche una piccola foresta. Be’, sarebbe stato più preciso definirlo un giardino visto che dicevano che bastasse meno di un’ora per farne il giro completo.

“Vecchio.”

“Sì, signorino-nim.”

“Continua la storia di prima, quella sulla ladra.”

Il vecchio smise di guardare il figlio mentre ancorava la barca e indicò la strada che avevano fatto per arrivare lì. Stava indicando l’enorme mulinello di fronte a quell’isola.

“Molto tempo fa, c’era una ladra che era più veloce di chiunque altro. I passi di quella ladra erano così leggeri e cauti che, apparentemente, poteva camminare sull’acqua senza formare la più piccola increspatura.”

Era davvero il Suono del Vento. Ovviamente, camminare sull’acqua era un po’ un’esagerazione.

“Comunque, la ladra aveva a quanto pare rubato qualcosa che apparteneva a un dio. La leggenda dice che la ladra fosse saltata dalla Scogliera dei Venti con gli oggetti. Sa di quale scogliera parlo, vero? Fu così che l’oggetto di dio e la ladra scomparvero da questo mondo, così come sono nati i mulinelli.”

Il vecchio sorrise gentilmente quanto le rughe abbronzate sulle sue braccia.

“Ecco perché in passato si usava fare dei sacrifici per l’oggetto di dio.”

“Non ne fate più?”

“Se fosse davvero stato un oggetto di dio, perché quel dio avrebbe dovuto disturbare noi umani invece di riprenderselo?”

Cale concordò con il vecchio.

Non era un oggetto di dio. Era il potere di un uomo. Ecco perché il dio non poteva prenderlo.

“Allora darò un’occhiata in giro per l’isola adesso.”

“Sissignore. Sarò qui ad aspettarla.”

Il vecchio si diresse verso il figlio, mentre il vicecapitano si rimetteva in piedi.

“Signorino-nim, anche io… ugh.”

Si ripiegò poi di nuovo. Cale schioccò la lingua prima di fare cenno a Beacrox di raggiungerlo. Una volta più vicino, Cale gli sussurrò all’orecchio.

“Visto che sei il figlio di Ron, sono sicuro che anche tu non sia normale.”

“E?”

Cale diede delle pacche sulla spalla a Beacrox, per niente nervoso, e continuò a parlare.

“Trattieni il vicecapitano qui.”

“…Starà bene da solo?”

“Cosa ci potrebbe mai essere di pericoloso qua? Ho anche il mio scudo.”

“Per favore stia attento.”

Beacrox seguì l’ordine di Cale senza troppi problemi. Questo era il motivo per cui Cale lo aveva portato con sé. Aveva bisogno di qualcuno al suo fianco per il momento, qualcuno di forte ma che non si sentisse estremamente determinato a proteggerlo. Doveva anche essere qualcuno che potesse comandare.

Ecco perché Beacrox era perfetto.

“Tornerò presto.”

Cale si diresse verso la foresta al centro dell’isola.

“Per favore lanci lo scudo in aria se dovesse essere in pericolo.”

“Signorino-nim, ora la raggiungo… ugh.”

Cale ascoltò di sfuggita quello che dissero Beacrox e il vicecapitano mentre si addentrava nella foresta. Parlò poi sottovoce non appena si fu allontanato da loro.

“Cosa ne pensi?”

Il drago nero rispose.

“Come hai detto, c’è qualcosa sotto il mulinello di fronte a questa isola. È simile al potere nella caverna dell’altra volta.”

Il drago nero stava parlando di quando Cale aveva ottenuto la Vitalità del Cuore. Cale entrò nella foresta senza fretta. Non vi era motivo di esplorarla. Era davvero solo venuto lì per dare un’occhiata al mulinello.

‘Devo conoscere un po’ la zona, visto che ci torneremo in volo di notte.’

Cale chiese un’altra cosa.

“Non c’è nessuno qui, giusto?”

“Nessuno.”

Non vi era nessun altro sull’isola, ad eccezione del gruppo di Cale. Cale poté finalmente sospirare di sollievo era preoccupato a causa di quel branco di balene del giorno prima.

“Ma c’è un corpo.”

“Cosa?”

Cale si bloccò di colpo. Iniziò a imbronciarsi e guardò verso il cielo. Il drago nero rimosse la propria invisibilità e gli apparve di fronte.

“Quando stavo volando, ho visto che c’erano tre corpi sull’altro lato dell’isola.”

I corpi erano completamente al di fuori delle aspettative di Cale. Cale indietreggiò di tre passi, di nuovo verso la barca. Aveva il brutto presentimento che qualcosa di sfortunato sarebbe accaduto se avesse continuato a camminare verso l’altra parte dell’isola. Tuttavia, il drago nero continuò a parlare.

“Ma i corpi non sono umani.”

Cale sollevò le mani per coprirsi gli occhi. Se non erano umani, quello voleva dire che avevano un segno distintivo. Tuttavia, non assomigliavano nemmeno a degli animali.

‘Quindi sono simili agli umani, ma non del tutto.’

Allora rimaneva solo una risposta.

“Le loro mani e piedi sono strani?”

Il drago nero annuì energeticamente con la testa.

“È così! Le mani e i piedi sono strani. Assomigliano a delle pinne!”

Pinne. Quello era il simbolo delle sirene.

Un branco di balene e sirene. Cale era preoccupato e perplesso. Le balene e le sirene non avrebbero ancora dovuto fare la loro comparsa.

‘No.’

Cale mise velocemente in ordine i propri pensieri. La battaglia tra la Tribù delle Balene e le sirene aveva una storia ancora più lunga delle più antiche guerre umane. Tuttavia, il momento in cui ciò viene rivelato nel romanzo è quando Choi Han finisce per essere coinvolto con la Tribù della Balena.

Cale richiamò il drago nero.

“Ehi, tu.”

“…Non chiamarmi tu.”

“Allora come dovrei chiamarti?”

“Lo scoprirai presto.”

‘Ma di che diamine sta parlando?’

Cale pensò solo che il drago nero che stava studiando la lingua umana ultimamente avrebbe scelto un nome per se stesso, così fece cenno semplicemente verso l’altra parte dell’isola con il proprio mento.

“Sei sicuro che non ci sia nessuno laggiù?”

“Non c’è la minima presenza vitale. Lo stesso vale per l’acqua.”

“Allora fai strada.”

Doveva controllare i corpi delle sirene. Solo per accertarsene e tenersi lontano dal pericolo.

“Devi stare di fronte a me.”

Cale spinse il drago nero di fronte a sé mentre si dirigevano dall’altra parte dell’isola. Poi iniziò a imbronciarsi non appena uscì dalla foresta e vide i corpi.

“…Avevo ragione.”

Come si aspettava, erano corpi di sirene. Per essere più precisi, erano tre corpi con tutti i loro colli spezzati. In più, anche le loro gambe e braccia erano piegate in modo strano. Cale si corrucciò ancora di più dopo aver visto l’aspetto delle sirene con i propri occhi al posto del solo testo in un romanzo.

I corpi erano completamente asciutti, come se fossero mummie. Tuttavia, le sirene erano davvero diverse dagli umani.

C’erano delle pinne sulle loro mani e piedi, mentre la loro pelle sembrava ricoperta in scaglie. Avevano anche delle branchie al posto delle orecchie.

“Perché non ti stai avvicinando di più?”

Il drago nero chiese a Cale, curioso, mentre questi stava guardava mantenendo una certa distanza. Cale gli rispose con facilità.

“Fa paura.”

“…Giusto. Mi ero dimenticato tu fossi un umano debole.”

Il drago nero annuì e si diresse verso i corpi delle sirene. Iniziò poi a mormorare tra sé.

“Sembra che siano stati schiacciati a morte. E a quanto pare sono morti non molto tempo fa. In più, riesco a vedere del sangue rosso sotto le loro pinne. Credo stessero combattendo.”

‘È stata una balena. Una balena ha sicuramente ucciso queste sirene.’

La Tribù della Balena era composta da una piccola popolazione, simile a quella dei draghi, ma erano l’esistenza più potente nell’oceano. Era così che erano stati in grado di proteggere il mondo marittimo dalle sirene.

Le sirene volevano creare un regno nell’oceano. Tuttavia, la Tribù della Balena non accettava di condividere il proprio territorio con gli altri. Era perché erano una specie che aveva bisogno di migrare al cambio di stagione.

‘La Tribù della Balena è composta da pochi membri, ma sono troppo potenti per le sirene per fare quello che più preferiscono. Tuttavia, le sirene hanno iniziato improvvisamente a diventare più forti.’

Le sirene avevano iniziato a diventare più forti, mettendo la Tribù della Balena in una posizione difficile. Quello era stato il momento in cui Choi Han aveva fatto la sua comparsa e aveva assistito le balene. Almeno, quello era ciò che accadeva nel romanzo fino al quinto volume.

Cale disse al drago nero che dovevano tornare indietro e voltò le spalle ai corpi delle sirene.

“Li lasciamo così?”

“Sì.”

Il corpo di una sirena non si dissipava sulla terra; invece, si sarebbe disseccato completamente. Per dissiparsi, doveva trovarsi sott’acqua. Una volta accaduto ciò, l’odore si sarebbe diffuso per l’oceano, informando le altre sirene di venire a ritirare i corpi.

Ecco perché la Tribù della Balena le aveva lasciate di proposito sulla terra.

‘Devo fare quello che devo velocemente e andarmene.’

Vi era probabilmente solo un membro della Tribù della Balena che aveva combattuto contro queste sirene. Se fossero stati in due, non avrebbero lasciato i corpi sulla terra. Li avrebbero lanciati in mare in modo da attirare più sirene e combattere. Aveva deciso di agire così perché era solo.

Cale tornò alla barca e parlò agli altri,

“Torniamo indietro. Non c’era molto da vedere.”

Il vicecapitano, che aveva iniziato a riprendersi dal proprio mal di mare, impallidì di nuovo ma Beacrox sembrava aver comprato parecchio pesce dal pescatore e rispose contento.

“Signorino Cale, avremo pesce arrosto per cena.”

“Suona bene.”

Dopo essere tornati alla residenza, Cale stava aspettando che il tempo passasse con uno stomaco pieno di pesce arrosto. Una volta che l’oscurità avvolse il piccolo villaggio, tirò fuori alcune attrezzature da sub dal cofanetto magico che aveva ottenuto da Billos.

Cale si avvicinò al davanzale che dava sulla Scogliera dei Venti e il mare nord-orientale mentre iniziava a parlare con On e Hong.

“Fate bene la guardia.”

“Non permetteremo a nessuno di entrare.”

“Fai buon viaggio.”

Cale annuì in risposta alle parole dei gattini prima di guardare verso il drago nero.

Il drago nero guardò verso Cale con confidenza e lanciò un incantesimo con nonchalance.

“Volo.”

In quel momento, il corpo di Cale iniziò a fluttuare per aria.

“Andiamo.”

Il drago nero prese il comando e Cale lo seguì. Cale stava trasportando una bomba magica mentre volavano in alto in modo da evitare di essere notati.

Il piano di Cale per quel giorno era di colpire il mulinello di modo accurato prima di scappare. Quando le persone fossero uscite di casa sconvolte, Cale sarebbe già sparito come vento silenzioso.

La versione di questa bomba magica, creata dal drago nero, era programmata per esplodere dieci minuti dopo.

 

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