La Nullità della Famiglia del Conte – Capitolo 108 – Spaventoso (1)

Tuttavia, vi erano delle cose che doveva controllare prima di partire.

“Non è molto comodo.”

La negromante Mary annuì e gli passò un cuscino. Cale mise un altro cuscino sotto di sé mentre guardava avanti.

“Ma la vista è fantastica.”

Almeno fino a quando non ti dovevi preoccupare delle ossa che si stavano spaccando, ecco.

“Umano! è divertente sedersi sulle ossa?”
“Sì, lo è.”

Raon sghignazzò alla risposta di Cale. Cale abbassò lo sguardo sullo scheletro su cui era seduto. Riusciva a vedere la foresta attraverso le ossa e pensò a come sarebbe morto se fosse caduto da quell’altezza.

Al momento stava volando sulle ossa di un mostro volante.

Mary aveva restaurato tutti e settantadue i corpi dei mostri volanti e macinato le due pietre magiche di più alto livello che Cale le aveva regalato per poter cospargere di polvere magica le ossa.

La Brigata di Scheletri Volanti era stata completata.

“Puoi controllarli tutti insieme?”
“Sissignore. Sono però delusa di non poterli far volare tutti insieme al momento per paura che possano essere visti dalle persone.”

Cale preferiva essere cauto solo per sicurezza.

“Umano, il vice-maggiordomo è qui.”

Cale vide Hans salutarli. Le enormi ali d’ossa si abbassarono e lo scheletro volante su cui Cale e Mary si trovavano si diresse lentamente verso il suolo.

Bang!

“Aigoo.”

Hans indietreggiò a causa della vibrazione causata dall’atterraggio. Vide poi l’espressione indifferente di Cale e iniziò velocemente a parlare.

“Conte-nim e il signore Mueller l’hanno contattata.”

Cale scelse subito dallo scheletro e aprì i messaggi, e ne lesse rapidamente la questione principale.

< Finiremo presto. >
< Signorino-nim, sto decorando gli interni come vi ho illustrato. Sto facendo del mio meglio, al punto che potrei anche diventare più alto! >

Sia le mura del castello che la nave che Mueller aveva descritto con una ‘la miglior difesa è un forte attacco’ mentalità erano stati quasi portati al termine.

‘Vedremo presto Rosalyn, e anche Witira sarà qui tra poco.’

Rosalyn si stava occupando personalmente della formazione dell’alleanza tra il Regno di Breck e il Regno di Roan. Avrebbe finito molto presto. Al momento, alcuni dei maghi del Regno di Breck avevano fatto visita in segreto ad Alberu come parte dell’accordo.

La Tribù della Balena aveva comunicato di avere qualcosa da consegnare a Cale, visto che quest’ultimo aveva rimandando il proprio viaggio al Nord. Witira stava personalmente venendo. Cale aveva deciso di muoversi adesso perché c’era abbastanza tempo prima del suo arrivo.

“È tutto pronto?”
“Sissignore!”

Il vice-maggiordomo Hans rispose con vigore. Cale guardò verso il mantello nero. Mary, di cui Cale non aveva ancora visto il volto, iniziò a parlare.

“È arrivato anche per il me il momento di partire.”
“Sì. Sono deluso che non andremo nello stesso posto.”

Cale era davvero deluso, visto che avere Mary con sé avrebbe voluto dire avere un’altra potente pedina.

Mary non avrebbe viaggiato per il continente, ma sarebbe tornata nella città sotterranea prima di raggiungerli più avanti.

Il mantello nero si mosse un po’ quando Cale espresse ciò che pensava. La voce robotica si fece sentire di nuovo.

“Tornerò sicuramente, quindi prendetevi cura dei miei bambini fino al mio ritorno. Vorrò vedere questo posto molto spesso.”

L’espressione di Cale si fece strana mentre annuiva con un’espressione disinvolta.

“Mm… certo.”

I bambini di cui Mary stava parlando erano gli scheletri. Mary e Raon avevano trovato molte ossa nella Foresta dell’Oscurità. Quella foresta, piena di diversi mostri mutanti, era un luogo delle meraviglie per Mary.
In ogni caso, quelle ossa… quei suoi bambini erano tenuti in una caverna all’interno della Foresta dell’Oscurità.

Mary aveva restituito più o meno trecento scheletri, i suoi bambini, a Cale. Questi diede le spalle al mantello nero, il cui linguaggio del corpo sembrava chiedere di prendersi cura delle sue creature, e diede un ordine ad Hans.*

“Andiamo subito.”

Cale stava finalmente lasciando il villaggio di Harris dopo circa nove mesi.

 

***

 

“Da quanto tempo.”

Cale si appoggiò alla poltrona e accarezzò il tessuto del bracciolo.

“La qualità di questo tessuto è davvero ottima.”
“L’ho sostituita con una meno costosa.”
“Smettila di dire cazzate.”

Cale guardò verso l’uomo che stava usando un candeliere lucente per illuminare il proprio ufficio.
Odeaus Flynn, il vecchio mercante a capo della malavita nord-occidentale del Regno di Roan, sembrava ringiovanito e più in salute.

“La vita sembra essere stata buona con te.”

Odeus iniziò a sorridere osservando Cale, che stava dando l’impressione di essere il classico cattivo.

“Ovviamente. La vita è grandiosa da quando Venion Stan sta spendendo la sua intera vita in prigione.”

Anche Cale iniziò a sorridere.
Il territorio Stan e il nord-ovest avevano dovuto affrontare una grande serie di cambiamenti negli ultimi nove mesi.

Venion Stan era in prigione. All’inizio, a Cale era stato detto che non avevano nessuna intenzione di punirlo in modo così severo. Tuttavia, lui era stato l’erede non ufficiale di una famiglia nobile. Dovevano renderlo un esempio per gli altri. E la famiglia Stan molto probabilmente lo avrebbe ucciso in segreto.

Odeus stava sorridendo pensando a Venion, ma vi era paura nei suoi occhi mentre osservava Cale.

Era impazzito.
Venion Stan era impazzito.
A quanto sembrava, aveva vomitato ogni volta che provava a mangiare qualcosa nella prigione sotterranea.

La persona che aveva fatto finire Venion in quello stato stava sorridendo davanti a lui in quel momento. Quella persona, Cale, fece a Odeus una domanda.

“Il marchese sta perdendo le casate alleate una alla volta?”
“Il signorino Taylor-nim ha molto talento.”

Taylor aveva annunciato che non avrebbe ucciso i propri fratelli una volta divenuto l’erede ufficiale. Allo stesso tempo, aveva eliminato ogni mezzo per i suoi fratelli di seguire la regola della famiglia Stan per cercare di portargli via la propria posizione.
Aveva chiamato dei preti dalla Chiesa del Dio della Morte e aveva fatto un voto della morte con i suoi fratelli.

“Sì, sono certo che il signorino Taylor stia facendo un ottimo lavoro.”

Tuttavia, Odeus sospettava di più della persona di fronte a lui.

“Potrei domandarvi cosa vi porta qui oggi?”

Cale non rispose subito alla sua domanda, ma iniziò a picchiettare col dito il bracciolo. Dopo un po’, Cale face a Odeus una domanda al posto di rispondere.

“Hai anche degli itinerari normali, vero?”

Odeus non aveva nessun problema nel rispondere a una domanda simile.

“Se state parlando di itinerari legali, ne ho qualcuno. Faccio molti affari anche alla luce.”
“Mm… è così?”

Il dito che stava picchiettando il bracciolo iniziò a muoversi. Cale tirò fuori dal taschino una placchetta e la posò sul tavolo.

“…Una placchetta dorata?”

Era una placchetta dorata con lo stemma della famiglia Crossman del Regno di Roan.
Odeus aveva un’espressione scioccata sul volto, ma Cale non aveva ancora nemmeno espresso ciò di cui aveva bisogno.

“Argento.”

Ciascuna moneta d’argento valeva diecimila galloni. Non aveva lo stesso peso di una moneta d’oro, che invece ne valeva centomila.

“Portami duecentomila monete d’argento.”

“Duecento?”

Cale rese la cosa chiara a Odeus, che aveva ribattuto.

“DuecentoMILA.”
“D-DueCENTOmila?”

Odeus sembrava aver enfatizzato stranamente sulla parola ‘cento’, ma Cale confermò semplicemente annuendo.

“Sì. Duecentomila. Preparali per me.”

Duecentomila monete d’argento valevano due miliardi di galloni. Odeus non era scioccato a causa del valore di quelle monete d’argento. Espresse la domanda che aveva per la testa.

“Non possono essere d’oro?”
“Vuoi portarmi duecentomila monete d’oro? Mi va bene anche quello.”

Duecentomila monete d’oro avevano un valore di venti miliardi di galloni. Odeus si chiese se avesse sentito correttamente. Il fatto che Cale fosse del tutto rilassato gli fece credere di aver sentito bene.
Odeus accettò la situazione.

‘Ah, devono solo essere duecentomila di qualcosa.’

Sarebbe stato difficile preparare duecentomila monete d’oro come mercante a capo della malavita nord-occidentale, ma non impossibile.

‘Tuttavia…’

Lo sguardo di Odeus si spostò sulla placchetta dorata.
Vide Cale spostare la placchetta in modo da mostrarli la firma a lato. Sarebbe stato meglio essere catturato dal Principe ereditario con due che con duecento miliardi.

“Ma duecentomila monete saranno molto pesanti.”
“Quello non è un problema.”
“…Cosa avete intenzione di fare con quei soldi?”

Alla fine, Odeus non riuscì a contenere la propria curiosità e gli fece quella domanda.
Voleva sapere cosa Cale volesse fare con duecentomila monete d’argento.

Il sorriso sul volto di Cale si fece ancora più radioso. La sua pelle era messa molto bene dopo aver mangiato ed essersi rilassato per nove mesi.

“Lo vuoi sapere?”

Odeus sventolò velocemente la mano di fronte a sé. Era meglio non essere a conoscenza di quello che stesse pensando l’uomo che aveva davanti.

“Per niente. Era solo un impulso. Non ho bisogno di saperlo.”
“Va bene. Preparali entro un’ora. Puoi farlo, giusto?”
“Oh… un’ora, cosa diam… non importa. Sarà tutto pronto per allora.”

Cale sapeva che Odeus era ancora curioso, visto che i suoi occhi sembravano fargli una domanda.

‘Cosa vuoi fare con duecentomila monete d’argento?’

Cosa aveva in serbo Cale?
Avrebbe creato una strada fatta di monete d’argento.

Un’ora dopo, Cale si trovava nel magazzino sotterraneo di Odeus. Odeus non era lì, quindi Cale era solo. Indicò le duecentomila monete d’argento.

“Raon, occupatene tu.”
“Va bene, umano!”

Raon depositò tutte le monete nella sua dimensione alternativa. Cale diede cinque monete d’argento a Raon, che aveva fatto ciò che gli aveva chiesto immediatamente e lo stava fissando.

“Umano, ne dai un po’ anche a me?”
“Sì. Dobbiamo condividere le cose belle.”

Raon sorrise. Tirò fuori il salvadanaio a forma di maialino dalla sua dimensione alternativa.

“Umano, mettili qui!”

Clang, clang.

Le cinque monete d’argento finirono nel salvadanaio. Raon stava risparmiando i soldi che stava ricevendo come paghetta. Sembrava molto felice di aver ricevuto del denaro che non fosse la sua solita paghetta di dieci monete d’argento per la prima volta.

Cale si accertò che Raon tornasse invisibile prima di aprire la porta del magazzino.

“Oh.”

Odeus il magazzino vuoto ed espresse la propria sorpresa. Cale gli diede delle pacche sulla spalla come a salutarlo.

“Dove vi dirigerete adesso… non importa. Non chiederò niente.”
“Una saggia decisione. Manda a Billos i miei saluti.”

Cale sembrava felice.

“Fagli sapere che mi sto godendo la mia vita spendendo un sacco di soldi come se niente fosse.”
“…Certamente. Fate un buon viaggio, signorino-nim.”
“Sì.”

Cale sorrise come un cattivo, e lasciò il territorio Stan. Odeus era contento di vederlo andare via.

La carrozza su cui si trovava Cale si stava dirigendo verso il confine occidentale del Regno di Roan. Si fermò a un villaggio vicino alla particolare Montagna dalle Dieci Dita. Quello era il più vicino, ma non sarebbero andati alla montagna per almeno qualche giorno.

“Signorino-nim, ai nostri amorini sembra piacere la locanda!”

Cale guardò On e Hong in braccio ad Hans.

Meeeow.
Meow.

I due erano diventati molto bravi nel far fare ad Hans quello che volevano. Cale sbuffò prima di scendere dalla carrozza.

On e Hong erano molto più grandi adesso.
Gli uomini-bestia crescevano allo stesso modo, che fossero nella loro forma animale o umana. I gatti normali avrebbero già smesso di crescere ma, come membri della Tribù del Gatto, On e Hong erano solo dei giovani gattini.

Choi Han, Lock, Beacrox e Ron lo seguirono.

“Cale-nim, aspetteremo Rosalyn qui?”
“Sì.”

Il villaggio di Bloke.
Visto che era un villaggio vicino al confine occidentale del Regno di Roan, aveva quasi le dimensioni di una città. Molti turisti e mercanti passavano da lì.

Cale si rilassò.
Lo era anche se erano vicini alla Montagna dalle Dieci Dita e al villaggio elfico.

‘È impossibile che gli Elfi, che detestano gli umani, siano qui al villaggio di Bloke.’

Gli Elfi nel romanzo non erano mai andati in nessun villaggio umano come quello di Bloke. Dicevano che era una delle loro regole.

‘Scenderebbero solo se il loro villaggio fosse in serio pericolo.’

Gli Elfi erano fatti così. Ecco perché Cale poteva entrare nella locanda con un passo così rilassato.

“Mi occuperò della stanza immediatamente.”
“Certo. Fai con calma.”

La locanda che On e Hong avevano scelto era pulita e accogliente. Cale osservò il ristorante al primo piano. C’erano molte persone al bancone a cui si trovava vicino, così come nel ristorante. La maggior parte erano mercanti.

Cale si accorse di cinque persone sedute in un angolo con i cappucci dei mantelli a coprirne i volti mentre osservava in giro. Cale, sul punto di spostare lo sguardo da loro, notò i piatti sul loro tavolo.

Erano tutte verdure. Nient’altro che verdure.

“…Uh?”

Cale sentì un brivido gelido lungo la schiena.
Gli Elfi mangiavano solo frutta e verdura.

Quella sensazione peggiorò quando sentì la voce di Raon.

  • Debole umano, non sembrano umani.

‘…Il villaggio elfico si trova in serio pericolo?’

Ecco cosa stava passando per la mente di Cale.

Tra di loro poteva esserci un Elfo o un Elementale che aveva visto un Drago in passato come il sindaco degli Elfi oscuri?

Clang.

A uno degli individui incappucciati cadde la forchetta. Le sue mani stavano tremando.

‘Merda, deve averne visto uno!’

Cale bisbigliò in modo che gli Elfi nell’angolo non potessero sentire.

“Raon, vola intorno al ristorante senza fermarti. E non apparire. Io non ti conosco.”

  • Mm? Va bene, ho capito! Farò come vuoi, umano!

Cale chiuse gli occhi. Raon avrebbe volato in cerchio intorno al ristorante rimanendo invisibile.

Bang!

Aprì gli occhi dopo aver sentito un forte rumore. L’individuo incappucciato, che Cale immaginava fosse un Elfo, si alzò di scatto e iniziò a guardarsi in giro.

Cale accettò il fatto di aver abbassato la guardia.
Dopo essersi riposato per nove mesi, aveva abbassato la guardia.
Cale spostò lo sguardo dai cinque individui incappucciati. C’erano anche molte persone che stavano entrando nella locanda, e tante altre erano già dentro. Era qualcosa che andava a suo favore.

‘Non so niente.’

La prima cosa da fare era fare il finto tonto.

 

 

*Nota traduttore inglese – Cale sembra riferirsi a Mary come “mantello nero” perché non ha ancora visto che aspetto ha.

 

<< Previous Chapter | Index | Next Chapter >>

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *