Dopo essere usciti dalla Torre della Magia, Cale incontrò Beacrox che stava ancora di guardia alla sua tenda. Beacrox fece finta che Cale non esistesse, e anche Cale non disse niente mentre entrava.
Mueller era naturalmente con lui.
Cale lo lasciò andare e si sedette sul divano. Anche senza che gli venisse detto niente, Mueller si inchinò davanti a Cale. Nonostante non ci fosse il bisogno di farlo, a Cale non interessava e andò dritto al punto.
“Ti darò un letto caldo e un posto sicuro dove non morirai. E, nel caso, ti ridarò anche la tua libertà.”
“Davvero?”
“Sì.”
Cale si sporse verso Mueller, ancora a terra inchinato.
“Prima di tutto, ti porterò via dal Regno di Whipper.”
Gli occhi di Mueller si fecero seri. Era terrorizzato sia dei cittadini che degli altri maghi. Anche solo lasciare quel posto l’avrebbe fatto felice. Cale gli attaccò sul colletto con nonchalance una spilla.
Era la spilla d’oro che Mueller aveva cercato di prendere prima. Era impossibile che Cale non lo avesse visto. Mueller sbiancò.
“Ti darò anche tesori simili. Quindi, sarai in grado di fare un buon lavoro qualunque cosa ti chiederò, giusto?”
“Sì, sissignore! Farò definitivamente un ottimo lavoro!”
“Allora prepara un progetto per un castello e una nave.”
“…Mi scusi?”
Si diceva che Mueller avesse il potenziale per diventare il più grande costruttore. Ciò che Cale voleva da lui era costruire.
“Qualcosa di simile alla Torre della Magia va bene.”
Aveva bisogno di una bella casa sicura e di un solido mezzo di trasporto.
“Come dovrei costruirla?”
La domanda di Mueller gli ricordò lo stemma della sua famiglia.
La Tartaruga dorata.
C’era qualcosa che gli faceva venire in mente quando pensava a una nave e a una tartaruga. Kim Rok Soo si ricordò della famosa nave testuggine della Corea, ma decise di non dire niente a riguardo. Tutto quello che voleva era una nave per viaggiare e stare al sicuro. La nave testuggine coreana, con tutta la sua storia emozionante, non gli serviva.
“…Lo stemma della nostra famiglia è la Tartaruga dorata. Pensa tu a qualcosa.”
Mueller se ne sarebbe occupato. Benché non sapesse come sarebbe stato il risultato finale, Cale si assicurò di essere severo con Mueller.
“Lavora sodo, come se la tua vita dipendesse da ciò. On, Hong, tenetelo d’occhio.”
Meeeow!
“Sorvegliare è divertente!”
Mueller era debole con i bambini. Anzi, era molto debole contro di loro.
“L-Lavorerò sodo!”
Cale ascoltò la sua voce pensando a quanto fosse soddisfatto da quello che aveva fatto quel giorno.
Riusciva a sentire i cittadini cantare vicino al falò. La celebrazione stava ancora continuando, nonostante fosse quasi mezzanotte.
Sarebbe stata una notte chiassosa.
***
La celebrazione continuò fino al mattino presto, ma fu tutto tranquillo da quel momento in poi.
Tuttavia, il tempo continuò a passare calmo.
“Sta meglio?”
Cale agitò la mano alla domanda del capo Harol.
“Così così.”
Cale era sempre nella condizione migliore grazie alla Vitalità del Cuore.
“Non siete tutti voi a dovervi preoccupare della vostra salute?”
Harol e il resto dei capi sembravano stanchi. Anche Billos lo era.
“Non sono debole!”
Toonka, ubriaco in un angolo, era nelle stesse condizioni. Cale lo ignorò e continuò a parlare ad Harol.
“Le cose sono progredite più velocemente di quanto mi aspettassi.”
“…Non c’era motivo di prolungarle.”
Era servito solo un giorno per fare un accordo per la Torre della Magia. Benché avrebbe potuto richiedere un tempo più lungo, gli accordi si velocizzavano quando una delle parti si trovava in uno stato di emergenza.
“Ha senso visto che siete tutti di fretta, no?”
Non importa cosa facessero, la fazione dei non-maghi – i quali erano un gruppo di poveri – avrebbe avuto sempre problemi di denaro. La famiglia reale doveva aver dato tutti i fondi alla fazione dei maghi, e non vi era niente all’interno della Torre della Magia che valesse qualcosa. Ma non potevano nemmeno vendere i dispositivi magici nel regno, visto che avrebbe solo infangato la loro reputazione.
Ma soprattutto Harol voleva liberarsi di Cale il prima possibile.
“Ha avuto modo di leggere il contratto, signorino-nim?”
“L’ho letto appena mi è stato consegnato.”
Il costo totale era leggermente poco più di dieci miliardi di galloni perché includeva anche parte di un territorio vicino.
“Non si preoccupi. La distruggerò entro un anno.”
Il contratto sanciva che, benché Cale avesse acquisito la Torre della Magia, doveva anche distruggerla nel giro di un anno.
Non avrebbe nemmeno spostato la Torre della Magia in un altro luogo.
Non avrebbe neanche riunito i maghi sotto il nome di Cale Henituse.
“…Non ti capisco davvero.”
Toonka guardò verso Cale come se fosse qualcuno venuto a ostentare la propria ricchezza, ma questi si strinse semplicemente nelle spalle.
“Volevo possedere la vista più alta, seconda solo al Campanile degli Alchimisti dell’impero.”
Toonka guardò verso di lui, sconcertato, ma spinse il contratto verso Cale come se non volesse più pensare a cose complicate.
“Firmalo e basta. Ho promesso di allenarmi con il tuo subordinato Hilsman oggi. Muahahah!”
L’espressione di Cale si irrigidì non appena il vicecapitano Hilsman venne nominato. Il vicecapitano era molto bravo a socializzare. Aveva iniziato a parlare ai cittadini di collaborazione. Choi Han aveva fatto rapporto su quanto sorprendente fosse stato assistere a tutto ciò.
“Devi solo timbrare qui.”
Harol consegnò il tampone d’inchiostro a Cale. In quel momento, Cale e Harol incrociarono lo sguardo. Harol guardò dritto negli occhi di Cale come se cercasse di leggerne le intenzioni, ma Cale semplicemente sorrise.
Harol probabilmente non voleva vendere la Torre della Magia perché era sospettoso.
Tuttavia, non aveva nessuna scelta visto che ci avrebbero guadagnato di più a venderla. Era difficile ignorare certi profitti.
“Ecco, io l’ho stampato, quindi fallo anche tu!”
Toonka timbrò il contratto felice e, volendo essere cattivi, stupidamente con il dito senza nessuna esitazione. Anche Cale timbrò con il dito le due copie del contratto. Mise poi una di quelle in tasca. Era adesso il turno di Billos.
“Io, Billos Flynn, come membro della gilda mercantile Flynn, farò da testimone e intermediario per il trasferimento dei fondi.”
Toonka annuì e allungò la mano, e Cale gliela strinse.
“Fammi sapere se hai bisogno di una mano per distruggere la Torre della Magia. Posso sempre aiutare a distruggere quel sudicio edificio.”
“Certo.”
“Sentiti fiero di aver fatto un accordo con noi, coloro che compiranno molte grandi gesta.”
Cale incrociò lo sguardo con Toonka, che strinse con più forza la sua mano.
“Lasceremo un segno nella storia di questo continente! Puoi andare in giro dicendo di conoscermi! Ahahah!”
Storia ‘sto cazzo. Be’, anche essere sconfitto ti faceva rimanere nella storia. I contenuti del quinto volume sarebbero presto terminati. Cale non sapeva cosa sarebbe poi successo.
“Non vedo l’ora.”
Cale rispose solo con rispetto alle parole di Toonka.
Il contratto era stato completato.
Cale lasciò la tenda dei capi e tornò alla sua. Billos ovviamente lo seguì. Non appena Cale ci entrò, seppe perché Billos avesse addosso un simile sorriso perverso.
Cale prese la placchetta dorata dalla tasca e la girò leggermente. Con un click, la parte superiore si aprì come un coperchio.
“Oh~!”
Billos non poté che ammirarla quando un timbro con lo stemma reale apparve.
“Cosa stai guardando per essere così sorpreso?”
Cale rise prima di usare il timbro su un foglio. Quel timbro con lo stemma reale sarebbe sparito dopo averlo usato due volte. Cale passò la borsa magica a Billos, che guardò verso la placchetta dorata con avidità.
“Non è questa la borsa che le ho da-?”
“Aprila.”
Billos aprì la borsa magica che aveva venduto a Cale.
“…Wow.”
Vide moltissimi dispositivi magici all’interno, tutti designati per la nobiltà e la famiglia reale. Billos sentì poi di nuovo la voce di Cale.
“Riceverei almeno qualche altra borsa come questa in futuro. Inizia a venderle lentamente in un mese.”
Billos strinse le mani intorno alla borsa e chiese, cauto.
“Quanto ci ricavo?”
“Il 30%.”
“Così tanto?”
Billos non poté nascondere lo shock. Non che il 30% fosse molto, ma il Cale che conosceva era alquanto scrupoloso quando riguardava cose come quella. Ecco perché aveva pensato che avrebbe ottenuto al massimo il 20%. Specialmente visto che quei dispositivi magici non erano più disponili alla vendita.
“Capo della gilda mercantile.”
La voce di Cale arrivò chiara a Billos.
“La posizione che tanto agogni. Devi ottenerla velocemente. Il nord e l’itinerario marino saranno presto ribaltati.”
“…Un’altra guerra.”
“Non dirlo a nessuno.”
“Perché dovrei condividere un’informazione così preziosa?”
Billos si mise con attenzione la borsa magica in tasca.
“Si senta libero di darmi qualsiasi cosa in futuro.”
“Certo. Se possibile, rimani in contatto anche con tuo zio.”
Suo zio, Odeus Flynn. L’uomo che aveva il controllo della malavita nord-occidentale del Regno di Roan.
“Perché mio zio?”
Non mancava molto prima che il drago nero, Raon, potesse ottenere la propria vendetta.
“C’è un motivo. Non c’è bisogno che tu sia curioso.”
“Capisco.”
Billos non chiese nient’altro. Invece, consegnò a Cale un videocomunicatore magico. Era un oggetto prezioso per cui Billos si era impegnato a ottenere, ma Cale lo prese e lo gettò piano sul letto. Vedendo Cale comportarsi come al solito, Billos si diresse fuori dalla tenda.
“La prossima volta la contatterò per videocomunicazione, signorino-nim.”
“Va bene.”
Cale ordinò a On e Hong non appena Billos se ne andò.
“Portate qui i bambini.”
Meeeow.
Poco dopo Cale guardò i bambini che On e Hong aveva accompagnato prima di iniziare a parlare.
“La durata è…”
Si bloccò a metà frase e sospirò. Aveva un’espressione estremamente corrucciata addosso.
“Hilsman.”
“Sissignore!”
Il vicecapitano era un disastro e puzzava di alcol dopo essersi goduto la celebrazione fino a mattina presto. Tuttavia, sembrava stare bene.
Secondo il rapporto di Beacrox, Hilsman andava a braccetto con i cittadini e si era divertito mentre tornava alla propria tenda.
“Ti sei goduto la celebrazione?”
“Ovviamente! Mi sono fatto anche molti amici!”
Forse era perché Hilsman era il tipo geloso, ma era anche una persona molto socievole.
‘Andrà davvero bene mandare un tipo simile con Lock?’
Cale era un po’ preoccupato, ma non c’era niente che potesse fare a quel punto. Guardò verso Lock, i bambini lupo e Hilsman mentre tornava a quello che stava dicendo.
“La durata è di un mese.”
Cale aveva intenzione di fare la sua parte nell’accordo con Lock adesso. Aprì la mappa sul tavolo e indicò una montagna a sud del Regno di Whipper.
“Monte Yellia. Dovete trovare l’oggetto di cui vi parlerò.”
Il potere antico questa volta era assimilato in un oggetto.
“…Mmm, signorino-nim?”
“Sì, vicecapitano.”
“Ho sentito parlare di quella montagna. È molto alta, e si dice che la cima sia ricoperta dalla neve per tutto l’anno. Ho anche sentito dire è una delle tre montagne più pericolose del continente.”
“E?”
Cale guardò verso Lock invece di Hilsman, che non poteva rispondere.
“Puoi farlo? Sì o no?”
“Posso.”
Lock rispose senza nessuna esitazione. Era ancora timido e innocente, ma era molto diverso rispetto a quando si erano incontrati la prima volta.
“Maes.”
“Sissignore.”
“Non dovete andare tutti fino alla cima. Aiutate Lock alla base della montagna. “
Maes e i bambini si scambiarono un’occhiata prima di rispondere con energia.
“Sissignore! Completeremo con successo la missione!”
“Uhh, non c’è bisogno di essere così entusiasti.”
Cale agitò la mano per aria prima di parlare a Hilsman.
“Tu sei la guida. Guida bene i bambini, falli mangiare bene e assicurati che riposino.”
“…Quindi tutto quello che devo fare è scalare la montagna?”
Hilsman si grattò la testa borbottando.
“Sono un po’ spaventato dall’altezza.”
Cosa diavolo ci faceva questo genere di persona come vicecapitano? Cale ebbe improvvisamente un sacco di domande a riguardo della brigata cavalleresca della famiglia Henituse.
“Fai quello che vuoi.”
“Sissignore! Sarò un’ottima guida e guardia per i bambini! Oh, signorino-nim, poi dove dovremo fare ritorno?”
Cale indicò un luogo alla domanda di Hilsman.
“…Là?”
“Sì.”
“Uhm… è sicuro di non aver indicato il posto sbagliato?”
Gli occhi di Hilsman non riuscivano a spostarsi dal punto in cui Cale stava indicando.
Era una delle cinque Regioni Proibite del continente occidentale.
La ‘Via del Non Ritorno’.
Si trovava a Oorim, una foresta pluviale in cui pioveva tutto l’anno. Il sentiero in quella foresta era imboccato da molti viaggiatori che non facevano mai ritorno. Nessuno sapeva cosa succedeva alle persone che vi entravano.
Si trovava al confine tra il Regno di Whipper e il continente occidentale. Cale indicò quella foresta pluviale.
“Vicecapitano, c’è un piccolo villaggio chiamato Hoik vicino alla Via del Non Ritorno. È un piccolo villaggio, così come l’unica entrata alla Via del Non Ritorno.”
Era un villaggio minuscolo nel punto più a sud del Regno di Whipper. Quel villaggio si trovava all’entrata di quella foresta pluviale senza uscita.
“Andate laggiù.”
La Via del Non Ritorno.
In circa un mese, la Regina della Giungla si sarebbe scatenata ad Oorim con i suoi subordinati. Cale aveva intenzione di essere la sua guida in quel momento.
Choi Han, in piedi in disparte, gli si avvicinò e domandò.
“Allora il villaggio di Hoik è la nostra prossima destinazione?”
“Sì.”
Cale stava pensando all’ultima fase del primo passo verso la lussuosa vita da nullafacente, il passo dei ‘soldi’, e iniziò a sorridere. Non appena avesse concluso questa faccenda con la Regina della Giungla, sarebbe potuto tornare nel Regno di Roan per occuparsi della vendetta di Raon e di qualche altra questione insignificante prima di costruirsi una casa solida.
“Possiamo dirigerci laggiù non appena le cose qui saranno concluse.”
Cale si stava meticolosamente preparando per il futuro oltre il quinto volume che sarebbe ben presto giunto.
***
Tre settimane dopo, Cale arrivò al villaggio di Hoik. Stava piovigginando.
“…Perché ci sono così tante lapidi qui?”
Cale guardò verso le lapidi che iniziavano dall’entrata del villaggio prima di rispondere alla domanda di Rosalyn.
“Hoik è un villaggio costruito dalle famiglie dei viaggiatori che sono entrati e non ne sono mai usciti.”
Le loro suppliche disperate per i propri cari di tornare, così come la speranza che un giorno lo avrebbero fatto, li aveva portati a rimanere lì e a costruire questo villaggio.
Quelle persone che si avventuravano per la Via del Non Ritorno lo avevano fatto per diversi motivi. Tuttavia, con il fatto che non avevano mai fatto ritorno, le loro famiglie avevano finito con l’avvicinarsi il più possibile a loro.
“Tuttavia, le persone prima o poi si arrendono. Una volta che queste speranze si sono tramutate in disperazione… be’, quelle lapidi ne sono il risultato.”
Le lapidi erano state erette per i cari che avevano deciso non avrebbero mai fatto ritorno. Hoik era più un villaggio fatto di rimpianti che uno di speranza.
Cale guardò verso la vasta foresta al di là del villaggio.
“Che posto triste. Cosa stiamo facendo qui?”
Cale rispose con nonchalance alla domanda di Choi Han.
“Speranza.”
“Mi scusi?”
“Saremo la speranza della giungla.”
Aveva il mal di mare.