“La giungla?”
Choi Han rimase confuso a quella risposta inattesa, ma Cale non disse niente. Camminò e basta tagliando per il villaggio di Hoik.
Oltre che alle lapidi intorno al villaggio di Hoik, non vi era granché. Era un posto molto tranquillo.
“Signorino-nim, il suo ombrello.”
A Hoik, il villaggio limitrofo a Oorim, la foresta dove pioveva più spesso di quanto non lo facesse, pioveva frequentemente. Cale usò l’ombrello che Hans gli aveva porto e si diresse verso la fine del villaggio.
Hans e un paio di altre persone lo seguirono.
‘È qui.’
La Via del Non Ritorno. L’unica entrata nel sentiero apparve di fronte agli occhi di Cale. Forse a causa della pioggerella e del cielo nuvoloso, ma il sentiero nella foresta sembrava tetro e inquietante.
‘La Via del Non Ritorno.’
Vi era un’enorme lastra di pietra con quelle parole incise all’entrata.
“Mmm.”
Choi Han si lasciò scappare un mugugno.
Stava osservando l’ambiente di fronte alla lastra.
Anche in quel giorno piovoso, vi erano persone che stavano aspettando all’entrata della Via del Non Ritorno indossando impermeabili o lasciando che la pioggia li bagnasse. Queste erano le persone che ancora speravano nel ritorno dei propri cari.
Cale incrociò lo sguardo con una delle persone anziane lì in piedi. Gli occhi del vecchio si spalancarono all’improvviso.
“…Non entri.”
Il vecchio glielo disse prima di smetterla di appoggiarsi alla lastra e guardare verso la foresta. Cale lo osservò in silenzio.
“Signorino Cale.”
Rosalyn gli si avvicinò e lo chiamò. Guardò verso il vecchio, così come il resto delle persone che stavano aspettando all’entrata, con uno sguardo triste. In quel momento, Cale iniziò a muoversi.
“Vecchio, sta piovendo. Non prenderti un raffreddore.”
Cale appoggiò l’ombrello vicino al vecchio in piedi nella pioggia e fece cenno ad Hans.
“Signorino-nim?”
“Ombrello.”
“E io?”
“Condividilo con Beacrox.”
Beacrox e Hans incrociarono lo sguardo e Beacrox iniziò a imbronciarsi. Hans tenne la bocca chiusa e consegnò il proprio ombrello a Cale. Tuttavia, Cale non aveva motivo di prenderlo da lui.
“Possiamo condividere il mio.”
L’ombrello di Rosalyn coprì anche Cale.
“La ringrazio. Andiamo.”
Cale ringraziò brevemente Rosalyn prima di dare le spalle all’entrata della Via del Non Ritorno. Il resto del suo gruppo lo seguì, gli abitanti del villaggio li osservarono per un po’ prima di voltarsi di nuovo verso la foresta.
“Hans.”
“Sì, signorino-nim.”
“Trova una locanda. Anche se ci sono diverse locande, sono sicuro che non ce ne siano di così ben messe, quindi trovane una decente.”
Il villaggio di Hoik aveva molte locande, a differenza della sua dimensione. Tuttavia, erano tutte molto decadenti visto che le persone che venivano qui per cercare i propri cari non avevano molti soldi.
“Perché le persone entrato in Oorim?”
Cale si sedette al primo piano del ristorante della locanda che avevano scelto prima di rispondere alla domanda di Choi Han.
“Per speranza.”
“Speranza?”
“C’è una leggenda sulla Via del Non Ritorno.”
Anche se era famigerata per il fatto che nessuno ne usciva, le persone continuavano a entrarci ogni tanto. Non importava se il vecchio provasse a fermagli come aveva fatto con il gruppo di Cale poco prima.
“Apparentemente un drago ci vive.”
- Di che diavolo stai parlando, umano? Non ci sono draghi laggiù. L’unico drago vicino a te sono io!
Raon, in silenzio fino a quel momento, urlò improvvisamente nella mente di Cale.
Cale sapeva che non vi erano draghi là. Era qualcuno che aveva letto il romanzo.
“Quel drago esaudirà il desiderio dell’umano che trova il suo nido. Che il desiderio sia di diventare ricco, curare una malattia incurabile o anche far sì che qualcuno abbia una vita felice. Esaudirà ogni genere di desiderio.”
- Un drago non può farlo. I draghi sono potenti ed eccezionali, ma non siamo dei! Che stupidaggine!
Le lamentele di Raon erano veritiere. Tuttavia, leggende simili avevano la capacità di far vacillare la mente dei disperati.
“Quella leggenda è ciò che attira le persone.”
Cale vide un raro cipiglio sul volto di Choi Han. A Choi Han probabilmente non piaceva. Conoscendo la sua personalità, vedere l’atmosfera del villaggio e le persone come il vecchio di prima lo rendeva triste.
“Allora non andrebbe bene distruggere semplicemente la foresta?”
Ecco perché Choi Han non aveva problemi a dire una cosa così violenta senza pensarci due volte. Cale fece solo finta di non sentirlo.
Ovviamente, un incendio sarebbe scoppiato in quella foresta. Ecco perché, verso la fine del quarto volume, le Cinque Regioni Proibite del continente occidentale sarebbero diventate quattro.
“Non basterebbe darle fuoco e bruciarla?”
Mentre i suggerimenti di Choi Han divenivano sempre più pericolosi, lui sentì la voce di Cale.
“Dobbiamo solo dimostrare che la leggenda sia non veritiera. A quel punto non ci sarebbe motivo di entrare nella foresta.”
In quel momento, Beacrox sospirò entrando nella locanda.
“Signorino, sono tornato.”
Molte persone erano alle sue spalle.
“Signorino-nim! Io, Hilsman, ho fatto ritorno!”
“Signorino-nim, siamo qui!”
I bambini lupo e Hilsman sembravano in pessimo stato mentre entravano nella locanda. Beacrox tirò fuori un paio di guanti bianchi dopo aver osservato questo gruppo sudicio.
“Signorino-nim.”
Lock fu l’ultimo. Si avvicinò a Cale e gli consegnò la borsa magica. Tuttavia, Cale lo fermò e si voltò a parlare a tutti loro.
“Avete fatto un ottimo lavoro. Andate a riposare adesso.”
Tutto il gruppo iniziò a sorridere. Dopo aver detto ciò, Cale allungò la mano verso Lock. Lock gli consegnò con attenzione la borsa magica di nuovo e Cale iniziò a parlare.
“Come da accordo, l’oggetto all’interno è mio.”
“Sissignore.”
Non vi era la minima esitazione nella voce di Lock. Anche se Lock probabilmente sapeva che era un potere antico, non mostrò nessuna avidità.
Cale aprì la borsa magica per ispezionare il suo contenuto prima di parlare al gruppo.
“Entrerò in quella foresta.”
- Cosa?
Meeow?
“Uh?”
“Cosa!”
“…Cosa c’è?”
Cale osservò il gruppo dopo aver ricevuto una risposta così inaspettatamente forte da tutti. Choi Han era ancora più imbronciato mentre esprimeva la propria incredulità.
“Cale-nim, lei davvero…”
Gli occhi di Rosalyn erano completamente spalancati mentre lo guardavano, e i gattini iniziarono a colpire il tavolo. Per di più, Raon stava dando di matto.
- Andrò anche io. Debole umano, stammi a sentire. Non andare senza di me. Questo è un avvertimento. Se mi arrabbio, mi servono meno di cinque minuti per distruggere quella foresta.
Sentendo l’avvertimento aggressivo di Raon, l’ultima persona che Cale vide fu Hilsman, i cui occhi stavano vacillando.
“Uhm, signorino-nim, sta parlando della Via del Non Ritorno? Ho sentito che nessuno ne esce-”
“Chi lo ha detto?”
Cale continuò con voce bassa così che il locandiere al bancone non potesse sentire.
“Non è il mio caso.”
La sua mano si allungò dove On e Hong erano stranamente seduti separati l’uno dall’altro. Cale la mise tra i due e toccò Raon, invisibile e rannicchiato.
Cale accarezzò Raon e On prima di proseguire.
“Starò bene fino a quando avrò loro.”
Gli occhi di On si spalancarono mentre lo guardava. Cale incrociò lo sguardo con lei prima di sussurrare.
“On, sai perché la Via del Non Ritorno è così pericolosa?”
“Non lo so.”
“Nebbia.”
Gli occhi di On si fecero seri.
Cale era rimasto davvero sorpreso quando aveva incontrato per la prima volta On e Hong.
I gatti purosangue avevano tutti la loro specialità. Tra di loro, il veleno era molto raro.
Tuttavia, la nebbia lo era ancora di più.
Se a Cale fosse stato chiesto di scegliere l’esistenza più rara all’interno del suo gruppo, avrebbe scelto On e non Raon. Cale condivise i segreti di Oorim con la ragazzina che poteva controllare la nebbia.
“Oorim è invasa dalla nebbia.”
Iniziò poi a parlare a Raon.
“C’è qualcosa nella nebbia che perturba sia le persone che il mana. Ecco perché è difficile usare la magia là. È un potere molto più forte del disturbatore di mana.”
Questa foresta era completamente avvolta da quella nebbia.
“Ecco perché una via a terra è difficile.”
Tuttavia, Cale sarebbe stato bene finché aveva On e Raon. Queste esistenze estremamente rare al suo fianco gli avevano permesso di pianificare un accordo con la Regina della Giungla.
“Posso fare tutto quello che voglio laggiù finché ho voi due.”
La coda di On stava scodinzolando e le ali di Raon sembravano fremere leggermente, visto che si sentiva una leggera brezza per il tavolo.
***
Di prima mattina il giorno seguente. Cale si trovava in piedi fuori da Oorim. Ovviamente, la gattina On era tra le sue braccia. Seguendo il proprio ordine, nessuno era lì a vederlo entrare.
“Morirà se andrà… non riuscirà a tornare.”
Il vecchio dell’altra sera sembrava aver passato la notte laggiù, mentre avvertiva debolmente Cale da vicino la lastra. Qualcuno di importante per lui doveva essere entrato nella foresta, alla disperata ricerca di trovare il drago della leggenda.
“Vecchio, distruggerò la leggenda e tornerò, quindi puoi aspettarmi se vuoi.”
Cale sorrise agli occhi vacillanti del vecchio prima di entrare a Oorim senza nessuna esitazione. Camminò velocemente e scoprì ben presto che non riusciva a vedere molto lontano da sé. Era la nebbia. La nebbia lo aveva circondato.
“Mmm. Sembra che avrò bisogno della forza della mia zampa per usare la magia. Umano, devi essere almeno al mio livello per usare la magia in questa nebbia.”
“Raon, sei davvero incredibile.”
“Sì, sono potente ed eccezionale. Ma qual è il desiderio della Regina?”
Raon, che aveva ascoltato una breve spiegazione la scorsa notte, chiese più dettagli a Cale, che rispose senza indugio.
“Spegnere l’incendio nella giungla.”
“Incendio?”
Litana, la Regina della Giungla.
Era la governatrice di quest’enorme territorio meridionale ancora più vasto dell’impero.
‘È qualcuno di molto simile a Toonka.’
Non mostrava mai nessuna debolezza ai forti mentre era debole con i deboli.
Il motivo per cui una persona simile si trovava in questa foresta in segreto era perché stava cercando disperatamente una soluzione.
Invece di dare spiegazioni a Raon e On, che stavano inclinando la testa confusi, iniziò a dire qualcos’altro. La sua espressione era seria.
“Da oggi, sono una brava persona.”
“Perché ti stai presentando all’improvviso?”
Raon guardò Cale, confuso. Anche On lo stava guardando come a chiedere perché stesse affermando qualcosa di così ovvio. Questo lasciò Cale senza parole per un momento, ma alla fine Cale iniziò a parlare con On.
“On, la via.”
“Ricevuto.”
Gli occhi di On brillarono prima che iniziasse a muovere la zampa. La nebbia si allontanò seguendo il movimento della sua zampa.
“La nebbia qui è interessante. Non sembra normale. È simile a una nebbia velenosa.”
Ascoltando le parole della curiosa On, Cale si addentrò ancora di più nella nebbia anche se non riusciva a vedere niente di fronte a sé. La nebbia non si disperse, anche quando pioveva. Cale scosse via della pioggia dal proprio impermeabile.
“Riesci a vedere la via attraverso la nebbia?”
“Ci riesco!”
Cale seguì le indicazioni di On nella foresta. Sembrava essere in pace, come se fosse venuto per una passeggiata.
“Sarebbe fantastico incontrarla oggi.”
Cale sperava di incontrare Litana, la Regina della Giungla, quel giorno. Scese ben presto la notte.
***
Litana, la donna che aveva guadagnato il titolo di Regina della Giungla, stava guardando fuori dalla caverna.
Era buio. Poteva sentire solo il suono della pioggia.
“Mi dispiace.”
“Sua Altezza, non c’è nessun motivo per lei di scusarsi!”
“Capo, non ce n’è bisogno!”
I suoi cinque subordinati insistettero, dicendo che non dovesse scusarsi, ma Litana non riuscì a evitare un sorriso amaro dopo aver visto le loro condizioni.
Erano rimasti bloccati nella Via del Non Ritorno per due settimane. Benché non vi fossero mostri o nemici, non riuscivano a vedere niente in questa foresta nebbiosa e le loro provviste di cibo stavano quasi per terminare.
Non osavano mangiare le piante sconosciute della foresta, quindi stavano sopravvivendo avendo solo un pasto al giorno durante l’ultima settimana.
Litana sapeva cosa stava spaventando i suoi subordinati.
‘Potremmo morire qui in questo modo.’
Per guerrieri come loro, non c’era niente di peggio che morire senza fare niente come in quel momento.
‘Perché ho…’
Litana era arrabbiata con se stessa per la prima volta.
Quel dannato incendio. Era dovuta venire perché parte della giungla stava bruciando a causa di un incendio che non di era diffuso ma aveva continuato a bruciare in una sezione specifica.
Toccò la bottiglia di vetro nella taschina al petto. Una parte di quel fuoco si trovava nella bottiglia.
‘Se niente dovesse funzionare, devo solo creare un incendio per uscire.’
Benché non dovesse danneggiare la foresta, quella non era preziosa quanto la vita dei suoi subordinati e di coloro che la stavano aspettando a casa. Guardò verso la caverna che avevano trovato per caso. Dovevano passare la notte là dentro.
Litana si calmò e decise che avrebbe dovuto presto fare la sua scelta.
Fu in quel momento.
Rustle.
“Mmm?”
Litana afferrò la sua lancia.
Percepì qualcuno fuori dalla caverna.
Rustle, rustle.
Drip, drip.
Riusciva a sentire il suono della pioggia e quello di passi.
Qualcuno era diretto verso di loro.
Gli sguardi sul volto dei subordinati di Litana, attorno al fuoco, iniziarono a cambiare.
Rustle.
Il suono si stava facendo più vicino.
Presto, un’ombra apparve vicino al fuoco.
Swiiish-
“Chi sei?”
Una delle lance dei suoi subordinati puntò alla gola della persona.
“Be’, vedi…”
Sentirono il linguaggio comune del continente. Il fuoco iniziò lentamente a illuminare il volto dell’uomo.
“Ho visto una luce e mi sono diretto qui con gioia.”
Un uomo dai capelli rossi stava guardando la punta della lancia con un sorriso impacciato.
L’uomo, che sembrava raffinato ma anche gentile, deglutì osservando la punta della lancia e chiese, cauto.
“Se siete d’accordo, posso sedermi vicino al fuoco per la notte?”
Meeeow.
C’era una gattina fradicia nelle sue braccia ed entrambi stavano tremando.
“Il mio impermeabile si è strappato e siamo infreddoliti dopo essere stati sorpresi dalla pioggia.”
L’uomo trasandato e la gattina con l’impermeabile strappato.
Litana era prudente, ma iniziò presto a parlare.
“Prendetegli una coperta.”
Non poté aiutare la propria mentalità da regina, a cui era stato insegnato di dover proteggere il debole.
L’uomo dai capelli rossi, Cale, stava tremando mentre si avvicinava al gruppo di Litana.
- Debole umano, stai attento a non prenderti un raffreddore. Ma perché la tua espressione è diversa dal solito? Sei malato?
La voce di Raon, che gli richiedeva una zampa di forza, raggiunse la mente di Cale. Tuttavia, questi gli stava nascondendo il suo piano mentre riceveva la coperta e rispondeva con un sorriso gentile e un atteggiamento rispettoso.
“Grazie mille.”
Non sembrava una nullità ma un nobile virtuoso.
La gattina On guardò Cale, incredula.
Cale stava lentamente preparando l’esca.